
Le origini della tradizione autunnale: maiale e cinghiale tra storia e cultura
Le origini della tradizione autunnale: maiale e cinghiale tra storia e cultura
L’autunno, in molte regioni d’Italia e d’Europa, è da sempre il periodo dedicato alla lavorazione della carne di maiale e alla caccia al cinghiale. Una consuetudine che nasce da ragioni pratiche, agricole e culturali, e che oggi sopravvive come parte dell’identità gastronomica del nostro territorio.
Un momento pratico e necessario
Con l’arrivo dei primi freddi, le famiglie contadine sceglievano l’autunno come periodo ideale per la macellazione del maiale. Le basse temperature permettevano infatti di lavorare e conservare le carni senza rischi di deterioramento, grazie a tecniche come la salatura, l’affumicatura e la stagionatura. Dopo mesi di alimentazione con ghiande, castagne e avanzi del raccolto estivo, gli animali raggiungevano la massima qualità, garantendo carni saporite e abbondanti scorte per l’inverno.
Il calendario agricolo e la comunità
Dopo la vendemmia e il raccolto, i contadini avevano più tempo da dedicare a queste pratiche. La “festa del maiale” non era solo un’attività economica, ma un vero rito comunitario: parenti, amici e vicini partecipavano insieme, condividendo il lavoro e i frutti di quella giornata. Ogni parte dell’animale trovava un utilizzo, in un’ottica di economia circolare e sostenibile ante litteram.
La caccia al cinghiale
Parallelamente, l’autunno era la stagione più favorevole per la caccia al cinghiale. Gli animali, dopo l’estate, erano in ottime condizioni fisiche e le battute di caccia diventavano occasione di incontro e festa. La carne di cinghiale, più selvaggia e intensa, veniva spesso riservata a piatti speciali, legati a celebrazioni o momenti importanti. Ancora oggi ricette come il cinghiale in dolceforte o gli umidi tradizionali mantengono viva questa eredità.
Un patrimonio che continua
Queste usanze, nate dall’intreccio di necessità e cultura, hanno plasmato la gastronomia italiana e umbra. Consumare carne di maiale o di cinghiale in autunno significa quindi non solo seguire il ritmo delle stagioni, ma anche rinnovare un legame con la storia, i sapori autentici e le tradizioni di comunità che da secoli celebrano l’abbondanza e la convivialità.
Festum Apris a Le Silve: la tradizione che rivive
Per celebrare questo patrimonio, Le Silve Natural Resort organizza il 12 ottobre 2025 il Festum Apris, un pranzo speciale presso il Ristorante Armentum che unisce le antiche tradizioni culinarie all’autenticità del nostro territorio.
I nostri cinghiali, allevati allo stato brado nei boschi del Monte Subasio, garantiscono carni sane, genuine e dal sapore unico. A tavola ritroverete piatti che richiamano ricette antiche, preparati con la stessa passione e rispetto che animava le comunità contadine.
Ad accompagnare l’esperienza, un viaggio musicale con strumenti ad arco antichi – viella medievale e rebeca rinascimentale – per rendere l’atmosfera ancora più suggestiva.
📅 12 ottobre 2025 – ore 13:00
📍 Ristorante Armentum – Le Silve Natural Resort
💶 €45 a persona (vino e acqua inclusi)
📞 075 801 9000 | 📧 info@lesilve.it
Un pranzo che non è solo gastronomia, ma memoria viva di una tradizione che attraversa i secoli e continua a emozionare.






