
Capitolo 1: Il sogno di mio padre

Capitolo 1: Il sogno di mio padre
Le Silve è la storia di un sogno. Un sogno che ha preso forma tra i boschi di Assisi e le pietre silenziose di un luogo dimenticato: Ca’parrocchia.
Era il 1977. Mio padre, Giuseppe Sirignani, manager di successo, nato nelle campagne molisane, ha sempre sentito il richiamo della terra, il bisogno di evadere dalle città caotiche, dal rumore, dalla corsa senza fine. Ha sempre cercato un angolo di mondo dove costruire una nuova avventura, nella semplicità della vita.
Ricordo bambino, come fosse ieri, le domeniche dove mio padre passava a sfogliare gli annunci immobiliari, ed accompagnarlo a visitare casali ed aziende agricole, a percorrere strade sterrate. Ma nulla sembrava parlare al suo cuore. Erano troppo “in ordine”, pronte rispetto a quello che attendeva. Finché un giorno, qualcuno gli parlò di una proprietà in vendita sperduta dietro Assisi. Era solo un sussurro, una voce, ma bastò.
Prese appuntamento con il geometra Minciotti, a cui i proprietari, Modestini di Milano avevano dato incoarico a vendere. Fu il Comandante Orbi dei vigili di Assisi, originario di Armenzano, a raccontarmi quella giornta. Papà scese alla stazione di Assisi, e da lì con il comandante e il geometra venne accompagnato lungo una strada bianca, polverosa, tortuosa di 11 km. Nessun asfalto, nessuna luce, solo il fruscio degli alberi e il respiro antico della terra.
Quando scese dalla macchina e vide Le Silve per la prima volta, mio padre non ebbe dubbi. Disse solo: “È questo… Minciotti prepari le carte”. Non c’erano case eleganti ad accoglierlo, né sentieri curati. Solo un cumulo di macerie, nascosto sotto edera, rovi, e sterpaglie. Eppure, per lui, era perfetto.
C’erano tetti crollati, muri feriti dal tempo e terremoti, porte e finestre sbilenche, eppure lui vide ciò che nessuno riusciva più a vedere: la bellezza, il potenziale, la magia.
Per sette lunghi anni, papà dedicò ogni energia alla ricostruzione. Non voleva semplicemente restaurare un casale. Voleva ridare vita a un’antico ostello medievale, creare un luogo in cui le persone potessero ritrovare il contatto con la natura, il senso della comunità, la semplicità perduta.
Le Silve non nacque solo dal lavoro. Nacque dall’amore e dalla memoria di un’infanzia contadina, dalla nostalgia di un tempo in cui la vita seguiva i ritmi delle stagioni, dai racconti della terra d’origine, San Martino in Pensilis, nel cuore del Molise.
Quando oggi entro alla reception osservo il quadro che lo ritrae sopra il camino e sento ancora la sua voce, coì come in ogni pietra, in ogni sentiero, vedo rivivere il suo sogno…
